Cherilo di Iaso by Marco Pelucchi

Cherilo di Iaso by Marco Pelucchi

autore:Marco Pelucchi
La lingua: ita
Format: epub
editore: De Gruyter
pubblicato: 2022-10-10T14:11:23.085000+00:00


3.2

Ancora Sardanapalo: un anonimo frammento in un papiro ‘crisippeo’

A Cherilo di Iaso è stato attribuito un verso che si legge sul ‘recto’ di P.Paris. 2 (P.Louvre inv. 2326), uno dei papiri provenienti dell’archivio di Tolemeo e del fratello Apollonio, κάτοχοι del Serapeo di Memfi.145 Sul ‘verso’ Tolemeo stesso ha annotato un sogno e dei conti, apponendovi due date (159 e 156 a.C.) e permettendo così di datare il ‘recto’ all’inizio del II secolo a.C., se non all’ultimo quarto del III.146 Il papiro presenta un ampio testo in forma dialettica volto a confutare una altrimenti ignota teoria sulla negazione.147 L’argomentazione è costellata da citazioni poetiche tratte dall’epica, dalla lirica e dalla tragedia che forniscono esempi di proposizioni negative. Tra queste se ne trova una in cui è menzionato Sardanapalo (fr. °2).

L’autore è indicato semplicemente come τιϲ τῶν ποιητῶν e il verso è trasmesso unicamente da questo passo. Le sole ipotesi di attribuzione sinora formulate lo hanno associato a Cherilo di Samo o a Cherilo di Iaso.148 Entrambe si basano sul seguente quadro indiziario. a) Da Ateneo è noto che Crisippo, cui fu originariamente attribuito il testo conservato nel papiro, discuteva il celebre epigramma metrico di Sardanapalo fornendone contestualmente una parodia. b) Da Aminta (test. 15) sappiamo che l’epitafio di Sardanapalo presente a Ninive fu tradotto e messo in versi da ‘Cherilo’. c) Anche se il testo di Aminta e il verso di P.Paris. 2 non coincidono, la connessione Crisippo–Sardanapalo–‘Cherilo’ permette di assegnare il frammento conservato nel papiro proprio a ‘Cherilo’.149 Circa l’oscillazione che si registra tra il Samio e lo Iaseo, essa riflette quella che si registra a proposito dell’identificazione del personaggio ricordato da Aminta.

Poiché come si è già dimostrato (§ 2.1) non vi sono dubbi che in questi sia da riconoscere il ‘poetastro’ di Alessandro, tra le due l’attribuzione allo Iaseo rimane l’unica accettabile. Essa presenta tuttavia alcune difficoltà che mi propongo di discutere: pur non compromettendo definitivamente il valore dell’assegnazione a Cherilo di Iaso, esse suggeriscono di mantenere il frammento tra i dubia;150 sarà inoltre possibile avanzare infine una possibile ipotesi alternativa.

Un primo ostacolo è rappresentato dalla discussa paternità crisippea del trattato, sempre più spesso negata.151 Anche se non di Crisippo, il testo sembra comunque a lui riconducibile: la terminologia impiegata è «indubbiamente stoica»;152 la datazione del papiro al III secolo impedisce di sottrarre l’anonimo autore a un’influenza dello scolarca, da cui sembra peraltro condizionato anche nell’ampio ricorso a citazioni poetiche; inoltre, se la dottrina confutata non è né stoica né dialettica, W. Cavini ammette che l’ ἔλεγχοϲ cui essa è sottoposta «può essere tuttavia opera di uno stoico della seconda metà del III secolo a.C. (forse Crisippo stesso)».153 Anche il verso relativo a Sardanapalo – significativamente il primo esempio introdotto nell’argomentazione – rivela un legame con Crisippo,154 del quale è nota via Ateneo 8,337a una parodia (SVF III fr. 11 = SH 338) del celebre epigramma del sovrano assiro (°1).

In secondo luogo, non vi è alcuna certezza che Crisippo abbia conosciuto Cherilo e che il ‘poetastro’ fosse per



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